20 dicembre 2007

Underground

Inizio le mie ricerche. Approccio ad un posto segnato sulla cartina dal prof. Cook. Non vedo nulla in superficie e penso al sottoterra. EcoScandaglio ed ecco cosa spunta. un blocco cilindrico che pare oscurato non emette e non lascia passare nessuna forma di energia. La cosa mi inquieta, devo vedere. Gamble con un suo rituale ci avvicina, non senza mio relativo timore, alla sorgente del mio dubbio e scopriamo senza troppe difficoltà che siamo davanti ad un enorme
cilindro cavo di adamantio dentro cui troviamo un monolito di adamantio anch'esso, (almeno credo) e toccandolo ho una visione di antichi rituali come se la pietra avesse memoria. Vedo un raggio,
vedo un'isola. Facilmente la associo all'isola che dovrebbe essere in mezzo al lago Michigan.

Speriamo di essere vicini alla soluzione

13 dicembre 2007

L'Ascesa

Il fumo s’era addensato sopra Chicago come un nugolo di corvi in attesa del prossimo banchetto.
Il vento che soffiava da nord faticava a spazzare via la foschia che s’era alzata dal massacrante incendio e che continuava a fuoriuscire dalla città come sangue da una belva ferita.
Il fuoco non era ancora stato spento.
Il calore estremo faceva crepitare le travi di legno antico all’interno della Fondazione, mentre la struttura collassava su se stessa, consumata dal prodotto di tanta malvagità covata per decenni, forse per un secolo. Il fuoco che percorreva quelle antiche camere, divorando arazzi, mobilia antica, documenti e persone con identica facilità, pareva animato da una volontà propria e da una precisa ricerca di distruzione.
Due vigili del fuoco erano già morti, lasciando famiglie in lutto e figli orfani; un terzo non avrebbe passato la notte.
La signora Bartlet consumava la sua agonia in camera da letto, avvolta da un fumo tossico che le stava strappando via gli ultimi istanti di vita.
Doris Gravy aveva perso il suo bambino per lo spavento e giaceva per strada, in una pozza di sangue profonda due dita, tremante e terrorizzata: se l’avessero informata che il trauma l’avrebbe resa sterile forse si sarebbe tolta la vita all’istante.
Mentre il fumo ricopriva il quartiere e gli negava la luce del sole, altrettanto stava accadendo alla vita stessa dei suoi abitanti: man mano che l’oscurità s’infittiva, la forza vitale della gente, di quei buoni cittadini americani, innamorati del loro presidente, del Sogno Americano, felici di pagare le tasse per mandare i loro figli a morire in nome del petrolio, veniva drenata come accade all’acqua quando si ripulisce un terreno.
Un’enorme idrovora stava operando l’atroce risucchio su un quartiere intero della seconda città più grande degli Stati Uniti d’America e nessuno, sull’intero globo, se ne sarebbe accorto ancora per diverse ore.
Tutti erano presi dall’incendio, dal fumo e dalle sirene d’emergenza.
Tutti coloro che non avevano alzato abbastanza lo sguardo, perlomeno: i fortunati che avevano osato tanto, ora, tremavano di terrore al ricordo di quanto i loro occhi mortali avevano intravvisto tra quelle fetide esalazioni di un male cristallizzato.

L’Angelo della Luce Sottratta, il Principe delle Tempeste, il Signore delle Tenebre e Colui che Porta Ostilità.
Colui-il-Cui-Nome-È-Perso-nelle-Tenebre.
Le sue ali membranose, coperte di piume grigie e nere, cavalcavano il fumo dell’incendio, risplendendo delle fiamme infernali evocate sulla terra dal suo passaggio. Bagliori rossi striavano la polvere sollevata dal fuoco e segnavano il profilo della creatura che si stava alzando nel cielo primaverile di Chicago.
L’Ombra stessa si scansava al transito dell’Immondo Portatore, aprendosi, fendendosi e piegandosi pur di non essere sfiorata dalla volontà di pura malvagità di un essere che proveniva da un’era mai conosciuta. Gli stessi spiriti anziani, coloro che assistevano immobili al trascorrere delle ere, placidi come il Michigan e immobili come i laghi, tremarono per un istante, quando l’immagine ancestrale della Caduta degli Immortali s’infranse in loro, scagliando aguzzi cocci che distrussero una buona metà degli spiriti-sapienza del circondario.
Auriun, il Trascrittore, fu il primo a perire, nel suo nido al centro della Biblioteca Nazionale e il tremore che invase l’ombra al passaggio della notizia raggiunge in pochi istanti ogni recesso del globo.
Belial, l’Oscurità Malevola, tornava, al di là di ogni suo piano e di ogni scelta dei suoi seguaci.
In tutti i mondi, in quell’istante, coloro che attendevano nel buio si destarono e soffiarono sulle candele che avevano innanzi: non ci sarebbe più stata luce sulla Terra, promisero, all’unisono.
Per sempre.

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12 dicembre 2007

Discepoli del Vento

Tempi duri, durissimi. Nubi nere si addensano su Chicago che preannunciano una tempesta senza precedenti in attesa di abbattersi su Chicago, e poi su tutto il resto.

Non sono spaventato, ormai il mio pensiero si è abituato a questo mondo assurdo, peggiore di quanto credessi... non ho paura... per me. Sono preoccupato per quanti mi stanno intorno.

Katie ha rischiato molto ed in passato anche la donna di Justin, Elisabeth. Mi domando se sia giusto che la loro vita sia messa a rischio a causa nostra. Quasi spero che Katie possa andare a lavorare a Washington, potrei lasciarla libera di vivere senza correre rischi.

Attendevo con impazienza di incontrare la Scala di Argento ma dopo averlo fatto ho solo dubbi ulteriori, hanno parlato di tradimenti. Bah... se qualcuno di quei bastardi decidesse di fare la mossa sbagliata non farà altro che condermi di salire qualche gradino in più su questa Scala. Sono solo alla base ma intendo scalarla alla svelta.

Finalmente siamo in tre in Cabala. Un interessante Professore pare possa prendere il posto della scomparsa troia volgare. Sembra simpatico, un pò "all'antica"; voglio portarlo in qualche Night di mia conoscenza, vediamo come reagisce. Ad ogni modo lo tengo d'occhio, ultimamente sento di dover essere particolarmente prudente.

A questo punto... come non averci pensato prima, serve un nome per la Cabala!

Proporrò agli altri "Discepoli del Vento".

Fino ad ora abbiamo subìto quasi passivamente tutto quello che è accaduto, camminando contro il vento delle avversità e degli avvenimenti senza capire molto di quello che stava accadento intorno a noi.

E' arrivato il momento di aprire le nostre nuove ali e sfruttare questo vento per volare, decidere del nostro destino, far sentire la nostra voce e imparare tutto ciò che possiamo per incidere positivamente sulla vita di questa città.

07 dicembre 2007

Verità celate e nuovi incontri

....ecco cosa aveva trovato Cook, qualcosa relativo ad atlantide nell'area di Chicago. Per quanto riguarda i due nuovi incontri risvegliati che dire...
Beh, Marta è proprio giovane e inesperta, mentre il sig. Gamble non è certo un esperto ma son sicuro che mi abbia tenuto sott' occhio, e ha fatto bene. Per quanto riguarda i due Lupini è presto per fare deduzioni ma mi sia concesso che vedo in loro, sopratutto nel prete, un po di paura, forse troppa, forse a ragione.

Per il resto che dire tre artefatti, adamantio e un qualcosa di sparito.. la faccenda è molto contorta e complicata. Ho ancora molto da indagare.

ora scusate ma torno a tradurre.


Prof. Emelius Brown

05 dicembre 2007

L'ultima Notte

Fa freddo; mi rigiro nel mio letto come a cercare una posizione di protezione. Non ho paura al contrario, sono eccitato. So che sta sera (data l'ora 1:27) non sarò più lo stesso, qualcosa sento, dovrà succedere. Il professor Cook, con la sua vagonata di appunti, note e scarabocchi mi pare essere seduto alla mia scrivania.. Fervida immaginazione dico io, dovuta agli avvenimenti di oggi. Il funerale, il cordoglio tutta quela gente. L'alone di mistero che circonda la sua morte è un mio cruccio.. Come è morto ma sopratutto perchè?
Mi rigiro ancora una volta, eseguo un ampio respiro, tiro su bene le coperte e rannicchio le gambe. Speriamo di dormire qualche ora.

Macchè ombre, vento e rumori in strada.. tutto sembra collaborare per togliermi il sonno. sono stanco gli occhi tremano.........

04 dicembre 2007

Il tradimento

Le pedine sulla scacchiera avevano agito esattamente come si era aspettata. Non un solo alfiere si trovava distante dalle sue previsioni, ora. E presto sarebbe stato scacco matto.
Il portale la depose a pochi metri da coloro che aveva appena tradito.
Sciocchi. Illusi. Idealisti.
Forse Gamble sarebbe potuto essere un buon compagno, ma le vicende si erano affrettate imprevedibilmente con la scoperta della reliquia. Voleva tenerselo lì per qualche altro mese ma, ormai, la Discesa era incominciata e certi eventi sfuggivano al suo pur raffinato controllo. Il Maestro, probabilmente, avrebbe trovato un rimedio anche a quello, ma non si è allievi senza un buon motivo.
Si voltò con un ghigno di soddisfazione sul volto, osservando il terzetto, misto di lupi mannari e maghi: quell’unico mago la preoccupava più dell’intera massa di folto pelo rabbioso degli altri due.
Sapeva quel che valeva.
Un mago non va mai trascurato.
Quando il Maestro e aveva annunciato i preparativi per convocare a loro Colui-Il-Cui-Nome-è-Perso-Nelle-Tenebre, lei aveva riportato alla memoria del Concistoro l’antica profezia: molti l’avevano dimenticata, ma non il Maestro. Tuttavia, nessuno riusciva a comprendere chi fossero i tre. Ma dopo aver visto la caduta di Derai, che era un mago potente, sotto i colpi di quei tre mentecatti, nella sua mente i veli dell’Oblio e del fato s’erano dipanati. Ecco i Tre. Erano loro. Ne era certa.
Aveva ordito quel piano, manovrando in silenzio la cabala ed il branco, studiando le difese, penetrando nella fiducia degli altri cinque, sino a portare il colpo finale.
Nonostante la fretta che aveva caratterizzato quegli ultimi giorni, Maria era sicura che gli incastri si fossero mossi perfettamente in sincronia: aveva trascorso giorni interi su questo compito, nulla poteva sfuggirle.
Dodici lupi a lei fedeli, il Maestro e tutto quanto avevano a disposizione nel loro eremo, ecco cosa attendeva in quegli istanti i tre compagni di viaggio della spietata strega. Il successo era a un passo da lei, subito oltre l’altare.
Aveva studiato la zona in modo che la materializzazione al di là del portale li separasse sottilmente: l’altare di pietra nera, un monolite dalle proporzioni aggraziate e dalla superficie liscia, sulla quale si erano spente innumerevoli vite, separava Maria da Gamble, Aloisi e Coleman. Su di esso erano poggiate le tre reliquie, il frutto di ricerche secolari, le lame che avrebbero reciso una volta per tutte le catene che ancora stringevano il loro Signore, donandogli tutto l’immenso potere, all’istante.
Al fianco della donna, avanzò il Maestro, reggendo la sottile bacchetta di cristallo puro, cresciuta in millenni di attesa nelle grotte della distante Barcellona. Ululati, una selva di ululati che avrebbero fatto fuggire i più valorosi combattenti, si alzò attorno a loro: ululati di guerra, di battaglia e di trionfo. Anche i lupi sapevano ordire trappole raffinate.
L’ululato crebbe, mentre i loro corpi fremevano per la battaglia.
Il sorriso di Maria si aprì nel ghigno spietato del trionfo.
Quando Aloisi salto oltre l’altare, impugnando l’antica lama per lanciarsi contro di lei, in preda alla più primitiva e feroce delle furie, Maria rimase a fissarlo, i denti scoperti, come se dubitasse che quell’attacco fosse proprio per la sua gola.

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Prof. Emelius Brown

Un mio carissimo amico è morto. Il prof. Cook, le sue scoperte e i sui studi sembrano al limite della pazzia per i più.. ma non per me. Una mia studentessa assieme al Dot. Cook ha preso appunti srani, strane verità presunte su una civiltà molto antica e arcana. Non so perchè scrivo a voi, forse perchè siete la persona di cui più mi fido. Detto questo non so cosa il Mysterium mi suggerirà di fare o casa il Consiglio abbia detto a riguardo ma io devo continuare l'opera di Cook.. la devo continuare.. la voglio continuare. So che era vicino a qualcosa di concreto. Ora raccimolo tutte le carte e tutte le informazioni possibili e vedrò il dafarsi, spero solo di non restare solo come è rimasto lui!
Spero non sia morto invano, spero non venga dimenticato come uomo!
Ragazzo mio, Mancherò da casa per qualche tempo. Finisci i tuoi studi mi raccomando.. sposa quella ragazza che tanto ti ama. E' con le lacrime agli occhi che scrivo queste ultime righe. Non so se mai ci rivedremo. Arrivederci figliolo.

Prof. Emelius Brown
Benemerito di Archeologia Antropologica alla Chicago University


Tuo Padre.