20 marzo 2007

Maledetto Derai

Io lo sapevo, l'avevo detto ma nessuno mi ha dato retta.
E per fortuna che Justin mi ha aiutato a raggiungere l'Italia un pò più "preparato".
Non ci voleva un genio per capire che c'era qualcosa di strano: io, Don Aloisi e Justin tutti in Italia nello stesso periodo di tempo... e poco dopo scopro che ci sarà anche Derai.
Ad ogni modo devo ringraziare un pò il mio intuito se sono ancora tutto intero... chi non devo ringraziare è quel maledetto rumeno (o da dove diavolo viene), era chiaro che fosse un ciarlatano ma era anche evidente che sapesse più di quanto dichiarava.
Per farla breve, dovevo solo passare qualche giorno a Torino ad un convegno di patologi e magari un paio di sere in qualche locale del luogo... ed invece mi sono ritrovato in una fetida tomba paleoqualcosa per colpa di quell'idiota ed un pò per colpa della mia troppa fiducia in quell'uomo... là sotto è successo di tutto credo anche di avere avuto delle allucinazioni da eroinomane, e dire che al massimo mi sono fatto qualche spinello al college.
Ci siamo inoltrati nelle viscere della terra, ho esaminato qualche vecchia mummia finchè mi sono imbattuto quasi per errore in un passaggio segreto.
In quel momento veniamo aggrediti da un cazzo di commando di dieci russi guidati da uno...boh, spagnolo credo, armati fino ai denti e deliranti qualche stronzata sul nostro conto, quello che siamo o diventeremo... ma in particolare pare che Derai sappia qualcosa sul loro conto o su questa storia.
Beh, questo è in sostanza quello che è successo: hanno sparato a Gledstone (un sergente dell'esercito amico di Justin) ed io sono rimasto a curarlo mentre gli altri sotto la minaccia delle armi hanno proseguito nella discesa. Dopo qualche minuto il fottuto ginocchio di quel bel soldatino era come nuovo...non potevo credere ai miei occhi, quella ferita avrebbe costretto alle stampelle chiunque altro... lui invece no, ha estratto un pugnale lungo quanto il mio avambraccio ed è saltato addosso ai due che ci sorvegliavano... il problema è che si è messo a ringhiare e mi sembrato crescere un tantinello di volume.... che mal di testa.
Beh, liberi di agire sarebbe stato meglio andare a chiedere aiuto alle forze dell'ordine locali... e invece no, quella specie di orango ha deciso di scendere ed io l'ho seguito.
...qui ho avuto una nuova allucinazione, probabilmente solo nella mia testa... ho visto Maestro Joda (si, quello di Star Wars) che mi ha esaminato come se fossi un giovane Jedi, vabbè scherzi della mente forse, magari ci sono gas velenosi in queste tombe...
In fondo al tunnel è scoppiato uno scontro a fuoco con i russi...
...ho anche ucciso lo spagnolo...mio Dio...quello stronzo non mi ha lasciato scelta...
...poi il finimondo quando Gledstone e Padre Aloisi si sono trasformati in una specie di mostri zannuti e sbavanti ed hanno fatto scempio di quegli uomini...
...nuova allucinazione: il tempo si è fermato e mi sono trovato davanti una enorme torredi pietra con decine, centinaia di firme ignote, ed in fondo un posto per la mia...
Fottuto Derai, la prossima volta che mi proponi una gita dal grande valore storico e scientifico giusto che ti sedo, a vita....

14 marzo 2007

Verba... Words... Parole...

Veritas
Laetitia
Temporis
Amor
Vix
Alea


Che peso diamo a ciò che sta scritto? E che significato può celare un testo su un architrave sommerso sotto metri di cemento, terra e acqua?
Invitante...

Ciò che era uno
è stato ora spento
e l'oro che luccicava
è ora distante e celato.

Non cedere al grifone
quanto la serpe ha chiesto:
quell'ora verrà sola
attraverso le cuspidi vitree
quando lasceremo in fuga
la terra che due fiumi bagna.

Dove i Gentili rinchiusero
in porte e fame eterne,
là ora giace perduto
il secondo ingranaggio che cercate.

12 marzo 2007

Cosa si dice nella notte...


Probabilmente, vista a posteriori, è stata una follia.

Forse non avrei dovuto condurli là sotto.

Pensandoci adesso, non erano pronti.

Ma io che cazzo ne sapevo che dei folli si sarebbero messi a sparare nel bel mezzo di una visita notturna alle catacombe?

Derai aveva previsto tutto, diceva. Mai fidarsi di un umano in queste cose, nemmeno se l'umano parla con gli spiriti ed è capace di riattaccarti gli arti che perdi in battaglia.

Collaborare ed allearsi è un conto, affidarsi troppo è un altro.

Ma che altro puoi fare quando sei a migliaia di chilometri da voi, che ve ne state a divertirvi a Chicago? Compagni di branco di merda...

Vabbè, forse esagero: però qualche insulto ve lo meritate, tutti! Dannazione, quest'idea di seguirli in Europa per vedere cosa accadeva loro non è stata proprio brillante. Eh si che uno ha iniziato ad ululare nel bel mezzo della battaglia! Me ce lo vedete voi un prete che squarta tre combattenti umani e non prova un minimo rimorso? Ce li siamo scelti proprio bene, questa volta.

Ricapitolo, prima che il tenentino di là si svegli e io debba rimettermi al lavoro, perché di lavoro ne abbiamo ancora parecchio da fare.

Derai ci ha condotti nella catacombe sotto Santa Lucia, nulla di speciale se non ci si lascia impressionare da qualche osso e un po' di disegni sulle pareti. Doveva essere una vera gita archeologica e basta, nulla di più. Pensava di stringere un po' di legami con i partecipanti, farli divertire, far cadere le supposizioni sulla sua natura “strana”. Tutto lì.

Bel colpo, davvero.

Prima di tutto, uno di loro trova un passaggio segreto che neppure io avevo notato. E questo già mi manda in bestia a sufficienza. Subito dopo dei russo-fascisti si mettono a sparare e mi affettano un ginocchio: nulla di che, sia chiaro, ma mi tocca fare il finto ferito sino a che non si chiarisce la situazione. E' stata una fortuna, perchè questa sceneggiata è poi tornata utile. Ma, dannazione, avrei dovuto accorgermene prima.

Dieci uomini in nero, con accento così russo che non mi sarei stupito che marciassero cantando l'inno sovietico, un altro tipicamente spagnolo: maledizione alla globalizzazione umana, era quello il capo.

Discorsi strani, pittoreschi e abbastanza incomprensibili per i nostri cuccioli (anche se Derai continua a rifiutarsi di chiamarli così), troppi riferimenti al soprannaturale. Ero tentato di alzarmi, passare in gauru e federe quanti ne sarebbero rimasti in piedi al termine del primo minuto, ma il piano parlava di “basso profilo”, e poi Derai aveva un piano di riserva. Si capiva da come ci ha divisi, prima di scendere oltre, nelle catacombe.

Non so come sia andata la loro discesa, qualcuno ha parlato di strane prove, manco fossimo in un film di Spielberg.

Quel che ho vissuto io è stata attesa, una ventina di minuti, il tempo che ci ha messo il mio ginocchio a tornare a posto, mentre Gamble rischiava di svenire, stupito: poi abbiamo fatto piazza pulita dei nostri carcerieri. Nulla di che, ma mi ha stupito il dottore: non è scappato, non ha rimosso, non ha battuto ciglio. Era già risvegliato, come mi ha spiegato Derai, doveva solo accorgersene.

Poi abbiamo seguito gli altri... e la sotto è stata follia pura.

Uno scontro frontale, con la Muta del prete nel bel mezzo: c'era qualcosa che non andava nella scena, l'ha notato anche Derai. Solo che non capiamo cosa sia. Forse, là sotto c'è dell'altro che ci aspetta, e stasera ci torneremo, in un modo o nell'altro.



Mail inviata da Torino a Chicago, una notte di dicembre