14 aprile 2007

Casi lasciati in sospeso

Dagli avvenimenti di Mot's park sono passate settimane e quasi la mia vita stava tornando "normale", dopotutto un serial-killer è qualcosa di reale, di umano, per quanto abietto.
Ricordo ancora alla perfezione il profumo della cera, il calore delle miriadi di candele che invadevano quella stanza rossa, in cui il sangue delle vittime si confondeva col pavimento, tre cadaveri dissanguati in nome di un Dio tutt'altro che misericordioso, ma con la stessa simbologia.
Quel bastardo non aveva lasciato nessuna traccia, a parte l'impronta dello stivale con cui aveva colpito violentemente la quarta vittima facendole sfondare la finestra con la schiena, mandando il corpo a sfracellarsi sulla strada sottostante. Per fortuna era già morta sgozzata.
Caso difficile, ma avevo bisogno di lavorare per non pensare e l' F.B.I. non tardò a farsi viva una profiler venne da me cercando riscontri tra le loro e le nostre indagini, mostrandosi stranamente disponibile, di solito è l'esatto contrario.
Come se non bastasse si fece risentire anche l'esercito, avevano bisogno di una mia testimonianza riguardo ad un vecchio caso risalente a quando ero in servizio e la cosa mi aveva fatto "guadagnare" un viaggio alla base militare di La Spezia in Italia, dove si sarebbe svolto il processo, che fortuna...
In attesa di ottenere risultati dalle "prove" raccolte e di partire ricominciai a dedicarmi al caso Logan che ormai definisco "Croce e Pistola", finalmente avevo i dati da raffrontare sulla famosa chiave, appartenente ad un tipo specifico di mobilia e prodotta e venduta in serie poco fuori città.
La coi dati di vendita sono riuscito a risalire ad un tale di nome Tomas Morran che per pura combinazione abitava proprio due piani sotto la vittima, una coincidenza? forse, ma non avevo altre piste. il giorno successivo mi recai col detective della omicidi Lenninghton nel palazzo, ma in casa non c'era nessuno e senza mandato non potevamo entrare, non mi arresi e tramite una vicina chiedi qualche informazione su questo Morran e venni a scoprire che non l'aveva, nessuno l'aveva mai visto, non c'era mai. Strano, troppo, un omicidio appena due piani sopra, una chiave trovata nello stomaco della vittima che potrebbe aprire il cassetto di un mobile nella casa di un "fantasma"... finalmente avevo un indizio.
Il mio entusiasmo fu frenato il giorno successivo quando mi venne comunicato che facevano storie per il mandato; la cosa si sarebbe risolta sicuramente, ma non prima di una settimana, giusto per quando sarei partito.
Quando si dice la fortuna...