10 dicembre 2006

Ricordi Confusi

Riesco a malapena ad aprire gli occhi, sono stanco, terribilmente stanco e soprattutto sono sdraiato su un lettino scomodo, dannatamente scomodo.
C'è un uomo che continua a farmi domande che riesco a malapena a capire, ma che cosa vuole da me? sono stanco e voglio dormire.
Mi sento sballottare e poi trasportare da qualche parte, delle forti luci mi accecano e istintivamente chiudo gli occhi, una donna continua a parlarmi nell'orecchio:" Signor Coleman mi sente? Signor Coleman risponda!"
Che vada al diavolo, ho altro a cui pensare e soprattutto ho voglia di dormire.
Mi fermo e dischiudo gli occhi, sento i miei vestiti che vengono fatti a pezzi da un paio di figure vestite di verde e bianco, poi una terza che non riesco a distinguere parla:" Signor Coleman mi sente? dobbiamo operarla al ventre, lei ha un taglio troppo profondo è una operazione semplice non tema".
Annuisco appena, stordito; penso di aver scarabocchiato qualcosa su un foglio, poi mi mettono una mascherina e pian piano i miei occhi si fanno ancora pesanti.
Finalmente mi lasciano dormire.
E pensare che era tutto cominciato con dei casi strani accavallatisi in modo così singolare.
Prima la prostituta con una croce in pancia e armata per andare a caccia di gente che ulula alla luna, poi un uomo trovato essiccato nelle razioni dei poveri ed infine un omicidio a Mot's park senza apparente soluzione e li cominciò tutto.
Visioni e richieste d'aiuto da.. qualcosa, troppo strano per essere vero, ma troppo inspiegabile con la razionalità per essere falso.
Così cominciò la folle ricerca mia e di altre due persone che vi erano rimaste invischiate, Padre Aloisi e il Dottor Gamble. Tutto ci portò a qualcosa che almeno due di noi ignoravano e credevano semplici favole, ma la realtà impattò su di noi con tale violenza da capovolgere le nostre vite e le nostre convinzioni.
Un albero era la causa e un albero fu distrutto, il come ancora mi da i brividi mentre lentamente riapro gli occhi e metto a fuoco il volto di mia madre e di mio padre in piedi di fronte al mio letto d'ospedale.
Dio mio tesoro stai bene?"
Bene? non sarei stato bene ancora per molto e non solo fisicamente ma non mi riuscì da dire nient'altro che: "Si mamma, sto bene".